-ATTENZIONE- "L'autore del Blog è una persona molto schietta e non sempre molto pacata, per cui alle volte si avvarrà di un linguaggio scurrile e volgare, tenere fuori dalla portata dei bambini da 3 ai13 anni, per effetti collaterali si prega di contattare uno psichiatra, o un esorcista se serve. Anche Gerry Scotti andrà bene."

martedì 29 gennaio 2013

La filosofia della polemica secondo il mio punto di vista.



Salve a tutti.

Non sono molto in vena di fare humor stasera visto che stamattina sono andato a dare l'ultimo saluto a una persona che non è più tra noi, per cui, sorvolando i dettagli, vorrei parlare delle polemiche.
Per cui fate partire questo link e leggete.  
Di solito parlo di fumetto, ma in realtà è una cosa che può essere estesa anche all'infuori del settore.
È più una lezione di vita quello di cui vi parlero oggi, beh, in ogni caso è semplicemente il mio punto di vista.

Come nasce una polemica?  Detto in modo ahum ahum direi per punti di vista e modi di pensare differenti. Non sarebbe un problema se fosse tutto qui, se ci si portasse rispetto verso l'opinione altrui. Il problema è che chiunque di noi vuole, ad ogni costo, prevalere sull'altro avendo ragione magari anche per motivi stupidi. Finendo in un loop infinito dove chi non risponde più perde.

A volte in realtà i motivi per cui nascono le polemiche sono solo scuse per iniziare a litigare con una persona solo perché ti sta sulle palle, un esempio lo trovate nel post "perché il cosplay è il male" in questo stesso blog (Curioso notare che è anche tra i post più letti, le polemiche attraggono tutti,  ecco perché ci sono programmi televisivi  come FORUM).

Se poi seguite il mondo del fumetto e avete la maggior parte di autori di fumetti italiani aggiunti, beh, vedrete che stanno sempre ad attaccarsi su tutto, anche per idiozie aberranti.
Ho notato che è principalmente su Facebook ( o in in internet in generale) che avvengono questi fenomeni, sicuramente di più che nella realtà. Facebook ha la capacità di rovinare amicizie lunghe di anni col semplice fatto che alcune persone, come me, si sentono forti e liberi di poter dire quello che più gli pare senza conseguenze perché aldilà dello schermo dove si è al sicuro di dire tutto ciò che si vuole. Da tutto, fuorché dalle parole.
 E si sa che le parole possono fare davvero male, se ben usate. Per cui sono cazzate queste qui, ma, purtroppo, reali. È un ossimoro crudo e triste.

Ultimamente non mi collego molto su facebook, e la mia vita è decisamente migliore senza vedere persone che con il nulla si attaccano. Mi ricordo per esempio, senza fare nomi, quando su una foto di una ragazza fidanzata un tipo scrisse "Come sei bella!" e il ragazzo inizio una litigata assurda per questa semplice frasetta, cosa che se fosse successo nella realtà, non sarebbe andata a finire in quel modo.

Il sunto della discussione è questo: Ne vale davvero la pena? Alla fine, cosa ti torna se hai ragione o no su un determinato litigio? Cosa ti porta a litigare per il "rispetto"? Ottieni solo il risultato che le strade si dividano. E il "rispetto" te lo puoi infilare dritto su per il culo, perdonate il francesismo.

E ho partecipato a così tanti litigi sul web da non riuscire a contarli sulle dita delle mani. Con persone che portavano a schifarmi senza neppure conoscermi davvero e il tutto solo, magari, da una discussione molto accesa, indipendetemente da chi avesse ragione o meno.
Nella realtà, apparte che con i miei, non ho avuto modo di litigare pesantemente con nessuno, incazzature sì, ma mai litigi accesi.

Con il litigare, di qualsiasi cosa, alla fine si finisce con l'allontarsi tutti quanti, e poi, magari quando pensi che tanto prima o poi un modo per riappacificarsi lo si trova, quella persona in particolare non avrà mai più il modo di parlare con te, perché sarà troppo tardi. E a quel punto rimarrà soltanto una cosa: Un fortissimo senso di rimorso. E di fronte a qualcosa di grande, che senso hanno avuto tutti quei litigi?

Ne è valso la pena?

Vivere la propria vita infilati nel fuoco non porterà a nulla, perché, come Rocky Joe ci insegna, a un certo punto...


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