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venerdì 14 dicembre 2012

MangEkan (Ovvero il disegnatore di manga)


Salve a tutti piccoli osservatori abusivi in scatola, come andiamo? Purtroppo con la circumvesuviana non tanto bene, immagino.

In ogni caso, sono qui con un nuovo fantasticissimo post riguardo il disegno! Sì, lo so che con lo scorso post ho deviato il target parlando di qualcosa di diverso, ma ogni tanto è giusto variare con gli argomenti,  infondo alla fine più o meno sempre col disegno era collegato...

...Via cavo.

Dunque, solite battute alla Groucho a parte, sapete chi è il tipo della foto che ho postato qui sopra? Eiichiro Oda, il creatore di Onepiace o come si scrive, o almeno credo visto che gli orientali si somigliano tutti ed è difficilissimo distinguerli, e in ogni caso mi è uscito come primo risultato di google, fidiamoci!
Allora, perché ho postato questa foto? Semplice per dirvi onestamente che...

...Attimo di suspance non fa mai male...

 ...Mentivo. Fate un bel respiro profondo, ciò che vi dirò vi farà incazzare e vi farà anche molto male...

 ...Forse un po' alla prostata...

...O allo stress...

...O alla cervicale...


...Ok, basta. Lo dico. Voi, gentili lettori NON diventerete MAI e poi MAI né un mangaka normale né un mangaka di successo come lui.

Perché? Avevo intenzione di spiegarlo io con parole mie, ma vedo che, in ogni caso, al mondo ci sono persone che ragionano al mio stesso modo, quindi semplicemente vi linko un video di youtube del youtubers in questione che vi dirà meglio di me PERCHÈ non diventerete MAI dei mangaka.



Finito di vedere il video? Molto bene, ora potete partire con frasi fatte del tipo "Io credo nei miei sogni, se ci credero con tutto il cuore prima o poi si realizzerà, tu non hai diritto di criticarmi! Io diventero mangaka!".

Finito di dire puttanate? Benissimo! Inizio il discorso alla Rrobe style. (Senza offendere nessuno, è solo una citazione!)

Premetto che siete dei coglioni (Ecco, qui invece volevo davvero offendervi), su quali basi dite che i vostri sogni si realizzeranno? Conoscete un editor di Shueisha?
Immagino di no, immagino non sappiate neppure parlarlo il giapponese.
Scommetto che non accettate nemmeno l'idea di sapere che mangaka significa semplicemente FUMETTISTA in lingua giapponese, ergo è la stessa identica cosa, cambia solo il nome ma alla fine si tratta sempre della stesso medesima professione.
Il vostro sogno di diventare mangaka è impossibile, sia a livello di mercato che a livello filologico.

Oh, andiamo, non mettetevi a frignare, siamo signori, e signore, adulti noi (Ma se siete minorenni, continuate pure), bisogna accettare la realtà. È un dato di fatto e bisogna solo accettarlo e trovare delle alternative. Sono sicuro che nessuno voglia leggere un manga pezzotto italiano, così come nessuno comprerà un pezzotto cinese di un prodotto random, soldi e quoziente intellettivo permettendo. È  pura logica, perché andare dal dilettante sempliciotto che ha iniziato da poco, italiano e da autodidatta piuttosto che andare dall'originale, professionalmente riconosciuto, culturalmente amalgamato e coerente mangaka giapponese? Mangiare la piazza napoletana fatta da dei giapponesi. SICURO! Sarà un capolavoro di arte CULI-IN-ARIA.... E già immagino scene poco signorili.

Seriamente, ragazzi, non prendiamoci in giro. Così funziona il mondo. Però voglio aiutarvi, o almeno provarci, perché infondo avete iniziato a sognare e perseguire questa strada leggendo qualcosa che vi piaceva che però non vi è possibile realizzare, anch'io ero come voi e ho abbastanza sensibilità per provare a darvi consigli, potete accettarli o meno, è una vostra scelta, e lo capisco.

Voi volete fare manga, ma non potete proprio per nulla fare manga in giappone, ma ormai il vostro stile è prettamente manga style, come ne usciamo da questo tunnel? I casi sono tre. O lavorate sullo stile in modo da renderlo accettabile, o cambiate stile e vi fate il culo quanto una capanna, o fate disegno amatoriale non riusciendo mai a pubblicare nulla di concreto su carta.

A tal proposito mi ricordo di quella ragazza che partecipò a Lucca Comics 2011, era chiaramente uno stile shojo manga, il disegno era chiaro, funzionava, ma era pur sempre manga. Non vinse ma la menzionarono, ora non ricordo né il nome del progetto né dell'autrice (Lol, scherzavo, googlando due secondi ho trovato addirittura il blog, dategli uno sguardo, soprattutto se siete appartenenti al gentil sesso e omosessuali Sarina's blog progetto Children's Mirror), ma per arrivare finalista e addirittura essere menzionata a Lucca, fa quasi credere che forse, in futuro, si inizieranno a prendere in considerazione l'ipotesi di creare manga made in Italy, ma la vedo al quanto difficile. Questo perché siamo un popolo conservatore, critico e stupido. Molto stupido, e davvero esageratamente critico. Non ci va bene mai nulla, anche quando qualcosa tecnicamente è perfetto non ammetteremo mai che lo sia, ma questo è un discorso a parte, magari ne parlero in qualche altro post, ritorniamo al discorso...

Se siete intenzionati a voler proseguire questa strada, disegnare fumetti, anche a costo di cambiare stile, va benissimo ragazzi! Anch'io ho optato per questa strada, è complicata e difficile, ma piena di soddisfazioni. Fortunatamente con la globalizzazione e le nuove tecnologie, a differenza di voler diventare mangaka, puoi lavorare per l'America o per la Francia, ormai non è più un caso raro vedere degli italiani lavorare per case editrici estere, quindi avete un'ampia scelta a disposizione, a tal proposito voglio bullarmi un po' mostrandovi una mia foto assieme a Claudio Castellini, forse il primo italiano ad aver lavorato per la Marvel e per la DC.


Sono un uomo bellissimo. Ma narcisismo a parte, basta bullarsi!

Torniamo al succo, in italia ci sono disegnatori professionisti che con uno stile al quanto manga sono riusciti ad andare avanti, ma è un eccezione, non la regola! Un caso famoso che mi viene in mente è sicuramente Massimo dall'Oglio. Vi consiglio di vedere suoi lavori, di aggiungerlo su facebook, di chiedere consigli a lui sul come ha fatto a diventare quello che è disegnando con uno stile euromanga (Non ho mai capito qual è effettivamente la differenza, ma vabbeh). A tal proposito vi straconsiglio anche la sua webcomics, Sprawl, veramente stupendo, sul blog trovate anche foto di come, e con quali strumenti, ha realizzato quelle splendide tavole.

Beh, signori, e signore, al momento non mi viene più in mente niente riguardo questo argomento, io ho semplicemente deciso di cambiare stile e di migliorare di modo da lavorare, magari, per l'america in futuro (Anche se non mi farebbe certo schifo lavorare per la Francia o per la Bonelli).

Vi saluto!


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